Utilità e progetti
Un anno di Web Radio Giardino, nel quartiere giardino
Nei meandri della Zona GAD festeggia un anno la Radio Multiculturale di Ferrara

Da ragazzino fui folgorato da Good Morning, Vietnam e dall’interpretazione di Robin Williams. Ero veramente un ragazzetto, ogni cosa artistica che mi passava davanti agli occhi mi faceva dire “woooow, io diventerò così!”, però caspita il personaggio di Adrian Cronauer mi fece innamorare del mondo radiofonico e di come due cuffie, un mixer e un microfono possano riempire vuoti in qualsiasi spazio e momento, regalare riflessioni e sorrisi anche solo urlando GOOOOOOOOOD MORNING, VIETNAM!!! Se in tutto questo mettiamo un pizzico di satira ecco che si accende una miccia di emozione dentro di me.
Fu così che, guardando delle giacche militari impegnate in Vietnam a fare satira in un piccolo studio radiofonico, dissi “woooow, io diventerò così!”. Non militare, non scherziamo.
Con le dovutissime proporzioni, oltre dieci anni dopo, ho provato a mettere in piedi quel mio piccolo sogno adolescenziale.
Facciamo però qualche passo indietro.
Primavera 2017. Due amici di vecchia data mi parlano di una web-radio che sta nascendo nel Quartiere Giardino, nello specifico il mio amico Stefano mi invita a partecipare alle riunioni e così, di botto, a pensare ad un mio programma radio da proporre.
In quel periodo ero un po’ preso da impegni: ripetizioni, spettacolo teatrale, qualche concertino, cazzeggio e tanta pigrizia. Morale della favola: il progetto parte anche senza di me.
Nel periodo estivo però, e per fortuna, Stefano e Valerio mi incalzavano chiedendomi un’idea di format e così, in pochi giorni, presi il telefono, schiacciai il microfonino di Whatsapp ed iniziai a parlare con Giacomo Borgatti in una maniera simile a quanto segue: “Oh Già, ciao come va, Milano sta bene?... ok… senti… sta nascendo una webradio in GAD, lì dentro Grisù mi pare di aver capito, mi han chiesto di pensare ad un programma… hai presente Good Morning, Vietnam? Ecco ti va di lavorare su una roba simile, sì stai a Milano, ma aiutami come autore… ok non sono Robin Williams ovvio… però dai, dico una roba così in cui facciamo dei personaggi con le nostre voci camuffate, un pizzico di satira, di non-sense e parlantina a raffica, su quello son forte, alle playlist ci penso io che te ascolti robaccia… hai capito?”
La prima reazione di Giacomo fu: “Cazzo, un vocale di due minuti? Ma sei scemo????”
Poi, con tanta motivazione, diede l’ok e direi per fortuna. Io e Giacomo su questo riusciamo a completarci, lui sempre motivatissimo, io sempre a rimandare tutto. Probabilmente, da solo, sarei ancora qua a pensarci.
Per conoscere nel dettaglio la storia di WebRadio Giardino la persona più adatta con cui parlare è Hamdi Gaaloul, il suo fondatore, oppure un giro nel sito internet per leggere il progetto.
Quello che posso fare io, a mio modo, è raccontarvi la mia esperienza all’interno con ormai un anno sulle spalle.
Ho sempre visto nell’integrazione la scommessa migliore per affrontare il tema delle migrazioni e, sarò onesto, più in generale la Vita. L’unico modo per comunicare e vivere felici è quello della mescolanza, fatta bene, non per apparenza, non per colorare un volantino e renderci felici, la mescolanza di tutti i giorni, il conoscere e il farsi conoscere.
Una radio veramente multietnica, con uno scambio di idee umano e una passione condivisa, infilata nello Spazio Grisù all’interno di questa fantomatica Zona GAD per me è una scommessa genuina, fatta con il giusto spirito.

Disegno di Giulia Aquino
Io e Giacomo ci siamo proposti con Cronache dal fronte Ferrarese e, per legarmi il più possibile al mio film ispiratore, con la frase iniziale di ogni puntata uguale: “Ferraresi buonasera…” per poi partire a raffica, come se fosse lo sparo di una pistola in una gara di atletica.
Lo ammetto: non è stato facile far capire l’idea di programma che avevamo. WRG è una realtà nuova, composta da giovani ragazzi alle loro prime esperienze e ammettere di voler giocare con le notizie e le dicerie che più popolano la nostra città non è semplice, non si sa mai quali rischi si possono incontrare. Per fortuna la comunicazione è stata efficace, abbiamo registrato una puntata di prova e siamo partiti.
È una scommessa e lo è ancora, perché se pensiamo di aver vinto per un’emozione fugace non si va da nessuna parte e, fidatevi, ve lo dice un interista, lo so che basta poco per distruggere tutto.
Non è stato facile e non lo sarà, ma torniamo alla mescolanza: credo molto in questo processo e Cronache dal fronte Ferrarese è iniziato con i Pogues e finito, per sempre, con i Cure. Perché e cosa c’entra? Nella Redazione o Nuova Famiglia (chiamatela come vi pare) ho ritrovato Andrea, conosciuto Stefano e Dario e con loro partiremo con un nuovo progetto radiofonico, ma senza l’ausilio di Hamdi o di Shazheb e di tanti altri amici non saremmo andati da nessuna parte.
Ecco, la scommessa di mescolarsi va continuata, portata avanti, ma è un valore valido, che forse stiamo perdendo, ma con un mixer, una cuffia e un microfono verrà riconquistata, dicevo così a 14 anni, giusto?
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