Cultura e Spettacoli
Antonio Rigo Righetti live @Korova Milk Bar
Fra blues, autogrill e Tom Petty

Grande risposta per il nuovo appuntamento della rassegna musicale “Il Silenzio Del Cantautore”, che lo scorso venerdì 18 gennaio ha visto protagonista Antonio Righetti, per tutti e da sempre “Rigo”, accerchiato nell’angolo di uno stracolmo Korova Milk Bar. Il suono del suo basso è uscito di sicuro almeno una volta dalle casse della vostra radio. È suo il tappeto sonoro di “Certe Notti”, “Vivo Morto o X” , “Happy Hour”: per un decennio è stato infatti al fianco di Luciano Ligabue, dal fortunatissimo “Buon Compleanno, Elvis!” (1995) a “Nome E Cognome” (2005), successo dopo successo.
Tanti anche i progetti da solista, con tre album all’attivo di cui uno, “Cash Machine”, fresco di stampa. “Se dovessi dire l’artista che ammiri di più?”, gli chiedono, e la risposta è “Bruce Springsteen. Non esiste un altro performer come lui.” Dall’intervista pre-set si intuisce tutto l’amore per le sonorità transoceaniche e la grande influenza di Neil Young, Bob Dylan, Johnny Cash. Non ci saranno i cattivissimi Drughi del film Arancia Meccanica né dalle spine si spillano bicchieri di latte, ma è comunque una serata cult quanto il celeberrimo film di Kubrick. Il cantautore emiliano offre nel corso dell’esibizione due diversi approcci: accanto alle canzoni trova spazio il racconto di momenti di vita vissuta. Non soltanto vissuta ma anche trascritta, in un libro biografico e viscerale, intitolato “Schiavoni Blues”, anch’esso di fresca release. Il primo basso, il riff di “Sunshine Of Your Love”, l’esperienza con i Rockin’ Chairs ma anche la collezione di lattine di birra venduta a tradimento, la serata in compagnia di Tom Petty e la importante figura del padre barista. L’esibizione, completamente acustica, non potrebbe risultare più autentica. Chitarra e voce non microfonate, per un’atmosfera onestamente cantautorale, regalano brani folk e pieno di melodia cantati in inglese, nei quali sono racchiusi decenni di esperienze e sensazioni. La Dylaniana “I Shall Be Released” eseguita dietro al bancone è il modo giusto per concludere un set gradevole e pregno dell’atmosfera necessaria per la riuscita di questa interessante iniziativa, che conta ancora 5 eventi in cui poter immergersi nell’intrigante mondo del cantautorato.
A fine serata mi avvicino per una foto ed un commento sentito:
- “Te lo devo dire: un bassista come te Ligabue non lo troverà mai più…”
- “Ahia, questa fa male!”
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