Attualità e Viaggi

Sono una donna

Il femminismo e la lotta alla discriminazione ad Internazionale Ferrara 2018
di Elena Bracchi \ 01-10-2018 \ visite: 1958
marta dillon - ni una menos
Marta Dillon, una dei protagonisti di Internazionale 2018

In una pigra domenica mattina il dito scorre tra le stories di Instagram, un meccanismo automatico nella cui rete, purtroppo, siamo caduti un po' tutti. Con gli occhi velati di vago disinteresse non ci si sofferma nemmeno su due righe, uno sforzo che richiede troppa attenzione -figuriamoci quando ci si presenta uno screenshot di parole nere fitte fitte, chi ha voglia ormai più di leggerle?
Quella domanica mattina, quei due screenshots comparsi tra le mie stories di Instagram io li ho letti. Per curiosità o forse intrigata dal commento della persona che li aveva postati "Per favore, fermatevi a leggere. Io forse non sono una femminista in prima linea, però... a queste cose non ci avevo mai pensato". Il testo è tratto da "The Macho Paradox: Why Some Men Hurt Women and How Men Can Help" di Jackson Katz e spiega il privilegio che gli uomini hanno sulle donne e quanto sia importante oggigiorno l'ascolto reciproco. Riporto l'estratto, che ho tradotto dall'inglese:
"Ho tracciato con il gesso una linea per separare a metà la lavagna e ho disegnato il simbolo maschile su un lato e quello femminile sull'altro.
Quindi ho chiesto solo ai ragazzi: Che precauzioni prendete ogni giorno, voi ragazzi, per evitare abusi sessuali? All'inizio c'è un silenzio carico d'imbarazzo mentre i ragazzi cercano di capire se ci sia un qualche trabochetto nella domanda. Il silenzio porta ad una leggera risata nervosa. Raramente, un ragazzo giovane alza la mano e dice, 'Cerco di non andare in prigione'. Questo tipicamente è seguito da altre risate, prima che qualcuno alzi finalmente la mano ed affermi solennemente, 'Niente. Non ci penso'.
Poi faccio la stessa domanda alle ragazze. Che precauzioni prendi ogni giorno per evitare abusi sessuali? Immediatamente tutte le donne spettatrici iniziano ad alzare le mani. Mentre gli uomini siedono in attonito silenzio, le donne elencano tutte le precauzioni di sicurezza che fanno ormai parte della loro routine quotidiana:
Stringo le chiavi in mano come potenziale arma. Guardo il sedile posteriore dell'auto prima di salire. Porto con me il cellulare. Non vado a fare jogging la sera. Sto attenta a non bere troppo. Non lascio incostudito il mio drink e controllo sempre cosa mi viene versato. Ho un cane grande. Porto con me il Mace o lo spray al peperoncino. Ho un numero di telefono che non è fra i contatti. Ho una voce maschile come segreteria telefonica. Pargheggio in aree ben illuminate. Non parcheggio in garage. Non salgo in ascensore con un uomo solo o con un gruppo di uomini. Cambio il percorso casa-lavoro. Controllo cosa indosso. Non mi fermo nelle aree di servizio delle autostrade. A casa ho il sistema d'allarme. Non uso le cuffiette quando vado a fare jogging. Evito foreste e fitte aree verdi, anche di giorno. Non compro mai un appartamento al primo piano. Esco in gruppo. Possiedo un'arma da fuoco. Incontro un ragazzo al primo appuntamento solo in luoghi pubblici. Mi assicuro di avere la macchina o il denaro per un taxi. Non incrocio lo sguardo con un uomo per strada. Mantengo lo sguardo risoluto se incontro un uomo per strada."
Qualunque donna, io compresa, ha inconsciamento preso almeno una di queste precauzioni. La paura è radicata in noi, veicola attreverso gli sguardi lascivi, le battutine su quattro centimentri di coscia scoperta e i "Se lo meritiva, guarda come va conciata in giro", le notizie di donne che hanno subito violenza da estranei e familiari. Una donna si sveglia e per prima cosa affronta i pericoli che l'assenza di giudizio, rispetto ed ascolto reciproco hanno disseminato sulla sua strada. I piccoli privilegi che la società ha ceduto alle donne non sono mai vere conquiste, bensì palliativi per dimenticare ciò che significa, ogni giorno, essere donna. Dover prendere precauzioni, dover riflettere costantamente su qualunque scelta o parola pronunciata perché, solo per il tuo essere donna, può esserti ritorto contro. Umiliata, svuotata, cancellata.
Io sono donna e a volte mi chiedo perché sono una donna che ha paura, perché non posso essere un uomo che esce di casa senza aver prima indossato le dovute precauzioni. Cos'ho fatto di sbagliato?
 
Internazionale propone diversi appuntamenti con tema centrale il femminismo. Le cose che è bene sapere per non abbassare mai la guardia sulle ingiustizie, le discriminazioni, le violenze che milioni di donne subiscono, dall'Italia all'America all'Asia, dalle mura domestiche al luogo di lavoro, dalla sfera pubblica a quella privata.
 
_Venerdì 5 Ottobre_
 
* Ore 16.00 Sala Estense
Chi sono io?
Autoritratti e selfie, identità e reputazione. Quando le donne fotografano se stesse per trovare il loro posto nel mondo
Intervengono: Concita De Gregorio, che dialoga con la fotografa Silvia Camporesi e con gli studenti del Liceo Roiti di Ferrara
Introduce: Chiara Baratelli, psicoanalista
“Perché rivolgiamo l’obiettivo fotografico verso di noi? E perché sono soprattutto le donne a farlo? Una riflessione sull’autorappresentazione femminile attraverso cinque dialoghi con le giovani fotografe italiane Guia Besana, Silvia Camporesi, Anna Di Prospero, Simona Ghizzoni e Moira Ricci.”
[Ingresso con tagliando]
 
* Ore 21.00 Teatro Comunale
Tremate, tremate!
Dall’Argentina alla Polonia, il movimento femminista è tornato. E vuole cambiare il mondo
Intervengono: Marta Dillon, Ni una menos; Marta Lempart, attivista e femminista polacca; Katha Pollitt, giornalista statunitense e Rafia Zakaria, giornalista pachistana.
Introduce e modera: Ida Dominijanni, giornalista e filosofa.
[Ingresso con tagliando]
 
_Sabato 6 Ottobre_
 
* Ore 14.00 Teatro Comunale
Guida pericolosa
Le concessioni dall’alto di Mohammed bin Salman, come la patente alle donne, sono solo riforme di facciata?
Intervengono: Hana Al Khamri, giornalista saudita; Omaima Al Najjar, attivista saudita e Madawi Al Rasheed, antropologa saudita.
Introduce e modera: Francesca Caferri, La Repubblica.
[Ingresso con tagliando]
 
* Ore 16.00 Apollo 4
No
di Kaitlin Prest - The Heart
Stati Uniti 2017, 76’
“Kaitlin Prest ripercorre la storia dei suoi incontri con il corpo degli altri e riscopre i momenti in cui, di fronte ai suoi “no”, qualcuno ha insistito per superare il limite che lei aveva stabilito. Nella vicinanza dell’intimità, lo spazio del consenso diventa spesso terra di conquista e di malinteso, rendendo difficile delineare un confine netto tra accettazione e violenza.”
 
In proiezione anche Domenica 7 alle ore 11.30
 
* Ore 17.00 Palazzo Roverella
La rete molesta
Internet non odia le donne, ma offre a chi le odia uno strumento efficace e immediato per colpirle. Nella più totale impunità 
Intervengono: Laurie Penny, giornalista britannica e Chiara Lalli, giornalista e bioeticista.
Introduce e modera: Maysa Moroni, Internazionale
 
* Ore 14.30 Cortile del Castello
Legalità, femminile singolare
Dall’Italia al Messico, l’impegno delle donne contro il crimine organizzato
Intervengono: Valentina Fiore, Consorzio Libera Terra Mediterraneo; Anabel Hernández, giornalista messicana e Federico Varese, criminologo.
Introduce e modera: Marisa Parmigiani, Fondazione Unipolis

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