Utilità e progetti
Un’azione di cittadinanza attiva
“Ferrara per Marielle Franco” è l’omaggio reso all’attivista brasiliana da Vida Krei e Aidél

Sotto la voce diritti umani vengono citati i diritti inalienabili che ogni essere umano possiede: il diritto alla libertà individuale, ad un giusto processo, ad un’esistenza dignitosa, alla libertà religiosa, alla protezione dei propri dati personali, al voto, ma e soprattutto il diritto alla vita. Concetti che appaiono e dovrebbero essere scontati perché fondamentali, perché è ciò che deve essere concesso ad ogni singola persona. Eppure nel 2018 si parla ancora di diritti umani, di violenza sulle donne, di emarginazione. Nel 2018 chi alza la voce su temi sociali viene messo alla gogna, ma quando alla verità vengono tarpate le ali sale anche l’indignazione internazionale.
Questo è il caso di Marielle Franco, attivista, politica e sociologa brasiliana uccisa a Rio de Janeiro il 14 Marzo 2018. Il suo assassinio è stata una vera e propria esecuzione, a soli 18 mesi dalla sua elezione al Consiglio Comunale. L’agguato è stato teso dopo la partecipazione dell’attivista ad un dibattito promosso dal PSOL (Partito Socialismo e Libertà brasiliano) presso la Casa das Pretas (Casa delle donne nere) a Lapa, per affrontare il problema della violenza contro le donne afroamericane nelle favelas. Negli ultimi tempi, infatti, l’impegno della donna era rivolto agli omicidi nelle favelas e alla difesa dei diritti delle donne e dei giovani neri emarginati.
La notizia del brutale assassinio di Marielle Franco e del suo autista Anderson Gomes ha fatto il giro del mondo, suscitando l'indignazione della comunità internazionale. Privati e anonimi cittadini così come personaggi di spicco del mondo dello spettacolo e della politica hanno firmato una petizione, fatta circolare da Amnesty International, per richiedere al governo brasiliano indagini accurate e giustizia per Marielle.
L’universalità del suo messaggio e della sua lotta per i diritti umani ha coinvolto anche la città di Ferrara: la sinergia tra Vida Krei e Aidél Sentieri Multimediali ha reso possibile la realizzazione di un murales per rendere omaggio a Marielle.
In via Krasnodar 217, tra la piazza dei Poeti ed il Parco dell’Amicizia, il murales prende forma sotto le pennellate di Alessio Bolognesi e le riprese dei lavori. “Abbiamo fatto un bel giro per capire quale potesse essere il muro adatto.” Racconta Rita Bertoncini, presidente di Aidél. “Krasnodar è sempre stato considerato il quartiere bronx, ma per me ha delle grosse potenzialità. È stato naturale vedere questo muro che dà verso ovest, verso il Brasile, dove è nata Marielle Franco. Ed è significativo il fatto che sia il muro di una casa popolare, richiama l’attività che Marielle ha fatto come bambina e donna di favela. Inoltre questa piazza era un tempo un luogo ricreativo, di incontro, mentre oggi le persone, soprattutto gli anziani, hanno paura di uscire di casa e preferiscono rimanere rinchiusi nelle quattro mura della loro solitudine. Ricorda molto il contesto socio-culturale un po’ disagiato e il bisogno di politiche culturali e sociali di alto livello.”
Il collettivo Vida Krei è conosciuto a Ferrara per gli interventi mirati alla riqualificazione dell’arte nel territorio e proprio i murales della scuola Matteotti ne sono un esempio. “La realizzazione del muro è sembrata una buona iniziativa per dare continuità al progetto del Matteotti e non solo.” Interviene l’artista Alessio Bolognesi. “Abbiamo già in mente per l’anno prossimo di organizzare una sorta di festival, chiamando artisti da fuori e per questo vogliamo continuare a lavorare in quest’area. La nostra associazione è votata alla libertà di espressione, il bello del nostro lavoro è parlare con le persone, cercare un contatto.”
Esiste ancora una grossa frammentazione a Ferrara, il timore di uscire dal proprio spazio vitale sembra frenare l’apertura verso il mondo. “La nostra è un’attività completamente autofinanziata, l’intento di Aidél come società cooperativa a vocazione sociale sarebbe quello, con le risorse a nostra disposizione, di creare una serie di altri incontri che riattivino le potenzialità inespresse della comunità ed inneschino un processo di cittadinanza attiva. Il nostro statuto sociale è usare il video come strumento di promozione culturale e sociale per permettere l’avvicinamento del cittadino alla vera espressività del territorio. Oggi è un murales, ma domani potrebbe essere un concerto. Dobbiamo unire le energie.” E pare funzionare davvero. Sono tanti i curiosi che si fermano a guardare il viso di Marielle che prende vita sul muro e la mano che indica quel Não é Não sul braccio. No e no. No alle ingiustizie, no alle violenza su qualsiasi forma di vita, no alla disinformazione, no alla cittadinanza passiva. E sono tante le voci che si alzano a dire “Bravi ragazzi, questo è quello che si dovrebbe fare sempre più spesso, quello di cui la gente ha bisogno.”
Sul murales sarà applicato anche un QR Code che, scannerizzato da telefono cellulare e smartphone con un apposito programma di lettura, rimanderà direttamente al sito dedicato all’attivista brasiliana (https://www.mariellefranco.com.br/), affinché la sua voce venga ascoltata ancora e ancora. Marielle presente, Marielle vive.
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