Arte e Letteratura
Quando l’arte e’ un affare di famiglia
La lectio magistralis di Vittorio Sgarbi al Teatro Comunale di Ferrara

Il Teatro Comunale di Ferrara, giovedì 22 febbraio, ha abbandonato per una sera la programmazione di prosa e danza per accogliere la serata di presentazione della collezione Cavallini-Sgarbi, attualmente in esposizione presso le sale del Castello Estense, dove resterà fino al 3 giugno (salvo eventuali proroghe). Un evento speciale per tutti i cittadini, e non solo, che hanno potuto assistere alla lectio magistralis di Vittorio Sgarbi, l’unica persona in grado di raccontare la passione e la devozione con cui la collezione d’arte è stata costituita nel corso degli anni. Insieme al leitmotiv artistico, tuttavia, la serata ha seguito il filo conduttore della famiglia e del ricordo. E questo è stato evidente fin dal primo intervento della serata, da parte di Elisabetta Sgarbi, presidente dell’omonima Fondazione e direttrice generale de “La nave di Teseo Editore”, che ha raccontato al pubblico, visibilmente emozionata, di trascorrere molte ore, durante il weekend, tra le sale del Castello, raccontando qua e là aneddoti artistici e provando la forte sensazione di rivivere, non solo l’ambiente domestico ma anche i ricordi di persone e situazioni che queste opere conservano.
La casa natale, a Ro Ferrarese, è stata una presenza fondamentale anche nel discorso di Dario Franceschini, ministro dei beni e delle attività culturali, il quale ha rivelato di aver trascorso un Capodanno presso la famiglia Cavallini-Sgarbi e di essere rimasto stupefatto dalla ricchezza artistica dell’interno. Una casa diversa da quelle misere che siamo abituati a vedere nei piccoli paesi lungo il Po, una casa che al suo interno raccoglie un vero e proprio tesoro artistico fatto di quadri, statue, libri e oggetti. E Vittorio Sgarbi, sempre durante questo famigerato Capodanno, non ha esitato nemmeno un momento a dare il via, dopo la mezzanotte, a una visita guidata delle bellezze domestiche, a costo di entrare in piena notte nella stanza da letto del padre Giuseppe, il quale, nonostante stesse dormendo ha pronunciato una celebre frase: “Venite pure, le opere d’arte meritano”. La serata ha poi avuto anche un momento musicale, grazie all’interpretazione al pianoforte della “Rhapsody in Blue” di George Gershwin, da parte di Alessandro Marino, in collaborazione con l’Accademia Pianistica di Imola. E si è conclusa con l’intervento che tutti attendevano con maggior trepidazione, la lectio magistralis di Vittorio Sgarbi, il quale, ha alternato la descrizione di alcune delle 130 opere facenti parte della collezione, a momenti di ironia, non solo nei confronti della sua città, alla quale è legato da un profondo sentimento di odio-amore, ma anche nei confronti della sua passione per il collezionismo d’arte. Un collezionismo particolare, non destinato all’acquisto delle opere degli autori più famosi, ma dedicato agli autori considerati minori dai più, quelli meno presenti sui libri ma altrettanto importanti per la storia dell’arte. Un collezionismo che non punta al mero possedimento dell’oggetto, ma che punta allo spirito, al possedere opere che nessun’altro possiede così da poter far scaturire da ciò anche un sentimento di invidia nel pubblico.
Insomma, l’arte, per la famiglia Cavallini-Sgarbi è un vero e proprio affare di famiglia, una passione portata avanti negli anni con costanza, dedizione e amore e trasmessa ai figli per eredità. E la città di Ferrara non può che trarne giovamento ed esserne orgogliosa.
Info:
“La collezione Cavallini Sgarbi Da Niccolò dell'Arca a Gaetano Previati - Tesori d'arte per Ferrara”
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