Arte e Letteratura

​Come insegnare arte in una scuola media nel 2017 essendo sempre all’avanguardia.

Silvia Menegini, insegnante di Educazione Artistica presso l’Istituto Cosme Tura di Barco a Ferrara
di Giulia Paratelli \ 23-05-2017 \ visite: 32491
scuola media barco arte
Fotografie di Giulia Paratelli
 
Incontro Silvia Meneghini in un bar poco affollato del centro, ha uno zainetto nero pieno di cose e un bel sorriso di quelli sinceri ed empatici.
Dopo aver ordinato un caffè e fatto le relative presentazioni cominciamo a chiacchierare delle sue innumerevoli attività e nel giro di cinque minuti mi trovo ad essere risucchiata in un vortice creativo che spazia dalla storia dell’arte ai festival, dai taccuini ai diari senza dimenticarsi di Instagram.
 
Facciamo ordine.
 
Silvia è un’insegnante di Educazione Artistica e da due anni lavora presso l’Istituto Comprensivo Cosme Tura di Barco a Ferrara. Si tratta di una scuola media e quindi il suo piano di studi spazia dalla storia dell’arte alla realizzazione di elaborati artistici da parte degli alunni.
Mi chiedo subito come deve essere insegnare in una scuola media, ripensando allo sfumato ricordo che ho di quel periodo, in bilico tra adolescenza e infanzia, nel pieno di una tempesta di brufoli, tra voglia di indipendenza, prime cotte, e desideri ancora da bambini.
Silvia mi spiega subito che la scelta di lavorare con i ragazzi in quella fascia di età le è piaciuta da subito in primis per la possibilità di insegnare solo arte non associata al disegno tecnico come accade spesso nelle scuole superiori, e soprattutto, per una questione di formazione. “Solo chi proseguirà gli studi andando in un liceo continuerà a studiare arte, chi invece opterà per un istituto tecnico o una scuola professionale avrà la possibilità di studiare questa materia solo durante i tre anni delle medie e quindi è importante saper dare un’impronta formativa completa, ma al tempo stesso aggiornata, dell’arte.”
 
Gli acquerelli sono superati.
Già, Silvia lo dice subito e chiaramente. Realizzare delle tavole implica l’utilizzo di tante ore di lezione, la tecnica si impara appena un po’ e spesso gli elaborati risultano poco d'impatto per i ragazzi. “Devono imparare, ma devono anche essere fieri del loro lavoro per questo preferisco adottare una tecnica mista di studio della storia assieme alla pratica vera e propria.”
Da qui l’idea del diario.
 
Il mio diario di Storia dell’Arte.
Dallo zainetto nero pieno di cose compare un oggetto che attira subito la mia attenzione. Si tratta di uno di quegli oggetti che ci ricollegano alla nostra infanzia fatta ancora di matite colorate, fogli, colle, ritagli di giornale e tanta tanta creatività analogica. Insomma un oggetto strepitosamente accattivante per noi nati negli anni ’80 che ora viviamo nella costante nostalgia dei tempi che furono.
Silvia ha pensato bene di eliminare i raccoglitori ad anelli e le ingombranti tavole, il programma dei tre anni viene raccolto in un grosso blocco da disegno (questi sono tutti uguali, tutti delle stesse dimensioni, tutti acquistati nello stesso luogo per non creare differenziazioni ma che sono stati successisamente personalizzati in autonomia dai ragazzi a casa) dove vengono spiegate le tappe principali della storia dell’arte in una linea del tempo che parte dalla preistoria e arriva fino all’arte moderna.
Di fianco alla pagina di spiegazione dei concetti principali vengono creati gli elaborati che si ricollegano al periodo storico in causa.
“Si parte dalle pitture rupestri dove i ragazzi hanno dovuto ricreare la loro idea di questa primordiale forma d'arte fino alla Monna Lisa che però ho proposto sia in versione classica che nella versione di Banksy perché l’arte classica è stupenda ma bisogna anche far loro capire che l’arte va anche oltre le icone che ci propongono sempre. I mosaici di Ravenna vengono riproposti nella figura di Super Mario Bros, il concetto passa ma vedendo un collegamento con qualcosa che conoscono sono più attenti e coinvolti.
Mi piace portare i miei alunni ‘sul campo’ infatti in questi giorni ho approfittato della bella iniziativa che si è svolta a Barco dove i ragazzi del collettivo Vida Krei hanno creato diversi murales sulle pareti delle case popolari di via Bentivoglio per portali direttamente in loco e far loro disegnare dal vivo ciò che gli artisti stavano producendo.”

streetart barco ferrara
 
I taccuini.
“Io amo molto i festival, ne ho sempre seguiti tanti e anche adesso continuo volentieri.”
Da qui un’altra idea. I festival portano sempre con sé idee grafiche a dispetto dai temi trattati.
Quindi perché non far realizzare ai ragazzi una loro versione dei taccuini dei festival?
“Ogni anno le classi fanno una gita scolastica ma, al di fuori di questa attività, cerco un festival da seguire per ogni classe e creo con loro il progetto di un taccuino alternativo da loro realizzato o modificato seguendo lo stile grafico di quello originale. Quest’anno siamo andati a Diari di Viaggio, la classe aveva realizzato la propria riedizione del taccuino ufficiale in più la domenica li ho portati al festival per sviluppare con loro un progetto di disegno dal vero di fronte ad un allestimento. Siamo anche andati a Interno Verde dove abbiamo realizzato la locandina del festival partendo dalla grafica dell’edizione precedente aggiungendoci poi sopra dei ritagli della grafica di questa edizione, in più abbiamo realizzato in classe delle magliette con la tecnica della serigrafia che i ragazzi hanno portato durante la loro visita nei giardini del festival.”

arte a barco ferrara
 
La mappa.
Il FAI ha introdotto un progetto per le scuole chiamato FAImaps che voleva spingere gli studenti a realizzare una mappa della propria città con un percorso turistico culturale da suggerire.
La scuola media Cosme Tura ha deciso di partecipare con il progetto di una mappa da utilizzare in bicicletta (avete presente quelle mappe rettangolare pieghevoli con i buchi da fissare direttamente al manubrio per consultale senza fermarsi?) il risultato è un percorso che parte da Barco, passando per tre punti di interesse scelti dai ragazzi stessi.
 “Ci sono stati sopralluoghi, si sono organizzati tra di loro per scegliere i punti che loro stessi ritenevano più adatti, hanno provato il percorso e infine sono state scelte le tappe: partenza dal bosco Claudio Abbado, una fermata alla biblioteca Bassani poi arrivo  al teatro Cortazar.”
Siete curiosi di provarla? il 27 Maggio ci sarà una biciclettata aperta a tutti sul percorso scelto dagli alunni con un’istallazione temporanea davanti alla biblioteca Bassani con l’utilizzo dei soli post-it realizzata dai ragazzi che hanno partecipato al concorso FAI.
 
Instagram.
Cosa c’entra un profilo su Instagram con una scuola media? C’entra eccome!
Silvia Meneghini ha deciso a gennaio 2017 di inaugurare un account per la classe di arte della sua scuola. Il progetto è tanto semplice quanto innovativo: “I ragazzi di questa età usano tantissimo Instagram, non hanno Facebook e sono anche disinteressati a questo social. Apprezzano l’immediatezza di questo strumento, dato questo che conferma la forte forza dell'immagine e dei video rispetto alle parole. Instagram però può anche uscire dal contesto ludico e diventare uno strumento di insegnamento.”
Come? pubblicando in modo anonimo (e sempre rispettando la privacy dei ragazzi) i loro lavori, dando i compiti per casa attraverso l'app in modo da fornire anche un esempio visivo e rispondendo ai loro dubbi quasi in diretta.
“E’ stato un successo. I genitori ci seguono assieme ai ragazzi, ricevo domande su come svolgere gli incarichi assegnati nei messaggi privati, si creano legami tra i ragazzi delle varie classi che prima nemmeno si conoscevano. Cerco sempre di pubblicare in modo democratico, non pubblico il lavoro più bello ma do spazio a tutti, premio l’idea più innovativa o l’impegno, non per forza la realizzazione migliore. mi piace anche molto documentare ciò che fanno immortalando i ragazzi durante le attività particolari che svolgono.”
Siete curiosi? Potete seguire i loro lavori all’account: @barco_artschool
 
Una scuola da abbellire assieme.
La scuola Cosme Tura ha bisogno di colore. La struttura avrebbe bisogno di qualche intervento di sistemazione qua e là. Da qui l’idea di coinvolgere i writers collegati al Comune di Ferrara che spesso eseguono interventi nelle zone bisognose.
“L’idea è di portare gli artisti in classe, fargli spiegare che l’arte non è imbrattare con una bomboletta, che per creare un’opera c’è bisogno di uno studio, di conoscere le tecniche, ecc. Pensavamo dopo la lezione di far realizzare agli artisti delle pareti all’interno della scuola sempre con la presenza dei ragazzi per poi lasciare a loro alcune porzioni di muro da realizzare con dei loro progetti. Mi piacerebbe proporre questo progetto alle classi terze in modo che prima che terminino questa scuola possano lasciare un segno, un disegno, un’immagine, qualcosa che testimoni il loro passaggio qui. Per ideare questo progetto ho chiesto la collaborazione dell’Ufficio Giovani del Comune di Ferrara che ha accettato la mia proposta, spero di riuscire a realizzarlo già durante il prossimo anno scolastico!”
 
 
I caffè sono ormai finiti da tanto, guardo l’orologio, è tardissimo. Chiacchierare con Silvia è un piacere ed il tempo è volato. Ritornando alle auto le chiedo se può inviarmi qualche materiale e un  po’ di foto da allegare. Dopo qualche ora ricevo una mail con tutto corredata da poche parole:
“Grazie di tutto, è stato un piacere spiegarti i progetti! E, la novità è che “Il Mio Diario di Storia dell’Arte” è stato candidato per concorrere al Concorso Nazionale per la creatività 2017/18 della Biennale di Venezia! A presto!”
Incrociamo tutti le dita per Silvia e per la scuola media Cosme Tura di Barco! 

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