Utilità e progetti
Scopriamo le figure che popolano Museomix
La prima puntata: i mediatori, i comunicatori e gli esperti dei contenuti

Il popolo dei museomixers che, dall’11 al 13 novembre, invadono il Museo del Risorgimento e della Resistenza di Ferrara, è un team di esperti in diverse discipline, ognuno con il suo badge. I primi che vogliamo presentarvi sono i mediatori, ovvero coloro che si occuperanno dell’interfaccia e del rapporto con il pubblico dei visitatori del museo ferrarese; inoltre, last but not least, hanno il compito di tenere sotto controllo la dinamica interna tra i partecipanti. Tra loro Simone Basani, nato a Milano ma a Bruxelles per lavoro, è interessato all’incontro tra progetti artistici e percorsi educativi; non si è candidato a Museomix in Belgio perché si è innamorato subito del nostro museo ferrarese, ma ammette che all’estero questo tipo di archivi è più valorizzato. Paolo Marcolini, presidente dell’Arci di Ferrara, crede che questa iniziativa sarà molto apprezzata dalla comunità, e molto entusiasta mi spiega l’importanza del remix di questo museo per tutti coloro che hanno parenti che hanno vissuto la storia in prima persona. Secondo lui la chiave per il successo di Museomix sta nel puntare alle nuove generazioni e ai progetti per le scuole. Erica Bisetto viene da Treviso ed è laureata in economia e gestione delle arti, attualmente guida alla biennale di Venezia. Ama il suo ruolo di mediatrice e la possibilità di fare da collante che esso comporta.
Passiamo alla figura del comunicatore, che è colui/colei che scrive, fotografa, immortala i processi creativi di questo evento mondiale, per poi condividerli in rete: in questo modo Museomix non si apre al pubblico solo la domenica, quando avverrà il test dei visitatori e vedremo la loro reazione ai prototipi. Grazie ai comunicatori le attività di mixaggio vengono raccontate in tutta Italia e vengono documentati i prototipi realizzati, che diventano così replicabili. Francesca Druetti è di Torino, gestisce l’account social di un paio di musei, e lavora come operatrice museale esperta di didattica. “Fatemi twittare!”, esclama. Matilde Giordani è marchigiana e dopo aver studiato architettura si sta specializzando in comunicazione storica, e sottolinea che l’esperienza di Museomix può essere di grande valore anche nel curriculum. Infine tra i comunicatori c’è Antonio Percolla, catanese ma studente a Pesaro, che è determinato a migliorare il museo dall’interno utilizzando la comunicazione per rendere più attraente l’esperienza museale.
Concludiamo la carrellata di oggi sulle prime tre figure di Museomix presentando gli esperti dei contenuti. Chi sono? Sono degli umanisti che svolgono un ruolo fondamentale, soprattutto se si pensa al contesto museale in cui l’evento prende vita, e si occupano della correttezza delle informazioni storiche e artistiche del prototipo. I loro nomi sono Valeria Ceregini, Tommaso Gabbrielli ed Eleonora Stassi. Valeria vive a Torino e ha un curriculum straordinario tra comunicazione e arte, attualmente è alla scuola di specializzazione. Per lei Museomix è un’occasione per rivedere con altri esperti una collezione permanente. Tommaso è un giovane ventottenne impegnato nel servizio civile alla Fondazione Musei Senesi, e proveniente da Grosseto, laureato in storia. Eleonora è qui con la piccola Aida, di quasi un anno, la più giovane museomixer del team! Viene da Zurigo, dove lavora al museo nazionale. Ha due master e ha studiato anche archivistica. Dal papà, storico del Risorgimento, ha ereditato la passione per la storia e l’arte.
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