Utilità e progetti
Racconti di volontariato
Idee per un’estate alternativa

Dicesi volontariato qualsiasi attività non retribuita svolta da soggetti di qualsiasi età, con qualsiasi provenienza sociale e culturale, in aiuto e sostegno degli svantaggiati. L’obiettivo del volontario non è salvare vite o eliminare la fame nel mondo, ma semplicemente fare qualcosa, muoversi, produrre un miglioramento. O meglio, produrre un cambiamento nella società e negli altri. Anche se, alla fine delle attività di volontariato, il cambiamento più significativo sarà quello avvenuto dentro di noi. Il volontario non si crede un supereroe o un portatore di pace-civiltà-amore, ma resosi conto che questo mondo ha bisogno di persone che vogliano fare la differenza, dona il proprio tempo senza aspettarsi nulla in cambio. Come diceva Che Guevara, bisognerebbe provare a sentire fortissimo dentro di noi tutte ingiustizie del mondo (dal terremoto in Ecuador alla tragedia degli immigrati a Lampedusa) e, consapevoli di non essere Dio, tentare di diffondere gioia a non finire. Il volontario, quindi, è uno che agisce, e in realtà basta poco per diventarlo. Si potrebbe cominciare in maniera soft, partecipando per esempio ad un campo di lavoro organizzato dalle mille associazioni e ONG che esistono in Italia. Hanno una durata breve, e possono dare un primo assaggio della realtà del terzo settore.
Lo scorso luglio, senza un euro in tasca, mi sono chiesta cosa avrei fatto della mia estate, fino a quando mi sono imbattuta in un sito con offerte di volontariato, mi sono iscritta ad un campo e nell’ultima settimana di agosto sono finita in una frazione sperduta nella campagna di Parma con un gruppo di italiani e africani. Vita comunitaria, farà per me? Parlare di Africa, migrazioni e Islam, mi annoierò? Sono da sola, farò amicizia? Sul volantino c’è scritto che al mattino faremo lavori manuali, ma a cosa serviranno?
Poi c’era la domanda ricorrente di amici e parenti: MA CHI TE LO FA FARE? Non potevi andare al Lido degli Estensi come tutti a prendere il sole? Per fortuna ho scelto di partecipare al campo di volontariato, e nell’estate 2016 lo rifarò (questa volta da organizzatrice) perché ho scoperto che fa stare bene, aiuta a mettere in circolo idee buone, e lo scambio umano è meraviglioso. Lo rifaccio perché credo nel potere di un gruppo di giovani sconosciuti, che riuniti attorno ad un tavolo discutono di immigrazione e islamismo. Lo rifaccio perché vivere con altre persone 24h su 24 aiuta ad essere più aperti all’Altro. Lo rifaccio perché nel tinteggiare una parete si cela un significato più grande, l’idea che fare qualcosa INSIEME sia meglio che farlo da soli. Lo rifaccio perché, quando finivo di lavare i piatti di tutti dopocena ero stanca ma soddisfatta, e avevo dato il mio contributo per il gruppo. Poi, tra musiche africane, caccia al tesoro, incontri culturali e lavoretti, non mi sono annoiata nemmeno per un minuto. Che decidiate di andare in provincia di Parma o in Ungheria, poco importa! Qualsiasi sia l’attività di volontariato che sceglieremo, l’importante sarà buttarsi e crederci. C’è solo da imparare.
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