Arte e Letteratura

Save Sammezzano

Il castello di Sammezzano
di Grazia Russo \ 18-03-2016 \ visite: 3132
Castello di Sammezzano
Foto di Krys Mantovani

Il “Non plus ultra” dei castelli d’Italia si trova a trenta minuti da Firenze, è in pericolo e bisogna salvarlo. Si tratta del castello di Sammezzano, che si trova nel comune di Reggello, ed è un’opera imponente, ricca di fascino, unica e meravigliosa nel suo genere per i forti richiami esotici che definire con un solo aggettivo è assolutamente impossibile. Fu considerata una costruzione “bizzarra”, “strana” già quando intorno alla metà dell’Ottocento, il Marchese Ferdinando Panciatichi Ximenes d’Aragona ereditò e iniziò a modificare la struttura preesistente sull’onda della corrente culturale dell’ “Orientalismo” che si diffuse in tutta Europa e che vide in Firenze uno dei maggiori centri di diffusione. Il Marchese fu un uomo eclettico di vasta e varia cultura, appassionato conoscitore di opere d’arte, collezionista, architetto, ingegnere, abile politico e intellettuale, esponente di spicco di numerose Accademie scientifiche del tempo, esperto ed appassionato di botanica e di geologia; fu anche eletto per due anni deputato del Regno d’Italia, carica dalla quale si dimise perché in disaccordo con alcuni provvedimenti legislativi che andavano contro le sue ideologie fieramente anticlericali. La sua sconfinata cultura si manifesta in modo evidente nella costruzione del castello di Sammezzano, un gioiello del patrimonio artistico italiano, che dovrebbe avere un ruolo di spicco su tutti i testi di storia dell’arte tale è il suo valore inestimabile e la sua ricchezza artistica.
Questo castello in stile moresco con le sue 365 sale ideate per scandire i giorni dell’anno, ciascuna con uno stile proprio che non si ripete mai se non per l’incisione “Non plus ultra” presente in ogni sala e voluta dal Marchese, è oggi in serio pericolo. Le sue alterne vicende che vanno dalla sua creazione ad oggi sembrano non dar pace a questa piccola Alhambra nel cuore della Toscana; infatti essendo un bene privato è stato negli anni ’60 una residenza di lusso, negli anni ’70 un Hotel e dagli anni ’90 del secolo scorso giace in stato di semi abbandono, colpito da atti vandalici e pronto ad essere venduto all’asta il prossimo 24 maggio per la cifra di 15 milioni di euro. Circondato da 65 ettari di giardini, vede la presenza di ben 130 specie di piante tra cui molte esotiche e ha destato l’interesse di numerosi critici d’arte, personaggi dello spettacolo, testate giornalistiche di informazione nazionale e internazionale, grazie all'azione del gruppo Save Sammezzano, il quale opera in parallelo al comitato FPXA che si occupa invece di promuovere la raccolta di documenti riguardanti il castello ed il Marchese, organizzare incontri a tema sul territorio e aggiornare il sito www.sammezzano.org per rendere fruibili a tutti le informazioni raccolte dalla loro attività di ricerca. Il comitato FPXA fino ad oggi ha anche curato le aperture del castello al pubblico e raccolto fondi per lavori di restauro urgenti di cui la struttura aveva bisogno.
Insieme al comitato opera per la salvaguardia del castello anche il gruppo "Save Sammezzano" – che ha anche una seguitissima pagina Facebook con più di 80.000 sostenitori – il cui sogno è quello di fare di questo castello un polo museale multifunzionale in cui si fondano attività culturali e socio ricreative sulla scia del progetto che ha interessato un’opera architettonica presente nel bolognese: il castello della Rocchetta Mattei nel comune di Grizzana Morandi che è stato acquistato nel 2005 da Carisbo con l’obiettivo di recuperarlo e riaprirlo al pubblico.
I promotori della campagna "Save Sammezzano" hanno fatto conoscere la situazione in cui si trova oggi il castello di Sammezzano anche al modo della politica con ben sette interrogazioni parlamentari, due mozioni regionali e scrivendo a tutti i senatori della commissione cultura al Senato ed ai deputati della commissione cultura della Camera, oltre a promuovere una petizione per chiedere la fruibilità del castello e che ha raccolto 20.000 firme. Non si sono fermati solo a questo e hanno anche coinvolto le scuole di tutta Italia, ma tra le tante a cui è stato scritto, solo in poche hanno risposto all’appello del gruppo Fb "Save Sammezzano" fino ad oggi e tra queste vi figura l’IC1 “Guercino” di Cento, che grazie all’interesse della Dirigente Anna Tassinari e della professoressa di storia dell’arte Stefania Garuti ha avviato un progetto per alcune delle classi prime della scuola secondaria di primo grado dell’Istituto, che attraverso disegni e poesie hanno risposto all'appello dei promotori della campagna di salvaguardia di questo meraviglioso castello. I lavori realizzati da alcuni alunni sono stati pubblicati sulla pagina fb "Save Sammezzano" proprio a testimonianza dell'importanza del ruolo svolto dalla scuola e da insegnanti che attraverso il loro lavoro puntino a sviluppare anche nei più piccoli una forte consapevolezza per l’inestimabile patrimonio artistico della nostra nazione, il quale necessita di attenzioni, amore, ma soprattutto di rispetto. Il castello delle “Mille e una notte”, ponte tra Occidente e Oriente deve essere salvato e la sua storia e la sua bellezza non possono lasciarci indifferenti, anche perché in caso contrario il Marchese dovrà essere considerato anche profeta, poiché volle far incidere sulle pareti di una delle sale del Castello una frase che così recita: “Mi vergogno a dirlo, ma è vero, l’Italia è in mano a ladri, meretrici e sensali, ma non di questo mi dolgo, ma del fatto che ce lo siamo meritato”, era il lontano 1867. 
il castello di sammenzano
Foto di Save Sammenzano

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