Arte e Letteratura
Conversando - Micol V. Osti
Quattro chiacchiere con la giovane autrice de "I disertori"

In occasione della recente pubblicazione del suo primo romanzo "I disertori - In bocca al lupo" abbiamo incontrato la scrittrice ferrarese Micol V. Osti, appena diciannovenne, per farci raccontare qualcosa di più su di lei e la sua opera prima.
Come e quando ti sei approcciata al mondo della scrittura?
Fin da quando ero piccola sono stata molto esposta alle storie, la mia fantasia ne veniva costantemente stimolata. Piano piano ho scoperto che mi piaceva sentirle ma anche dare vita ad alcune di esse, al punto che diventata più grande è nata in me l'urgenza di raccontarle. Per farlo ho provato vari metodi, a partire dal disegno, poi con la scrittura cinematografica. Ho infine scoperto di amare la scrittura e di voler usare quella: il mondo del cinema rimane comunque quello in cui vorrei lavorare un giorno. Il romanzo è nato in realtà nel 2014, quando ero in prima superiore: sovraesposta al tema della prima guerra mondiale, a scuola e grazie al film "War Horse", ho cominciato ad appassionarmene e a creare la prima parte della storia, con l'incontro dei due soldati che si ritrovano faccia a faccia come semplici esseri umani. La seconda parte è invece piena dell'atmosfera dell'America anni '20, e della guerra fra mafia e giustizia. In prima liceo fui infatti spettatrice di una conferenza di Davide Cerullo a scuola, e rimasi folgorata dalle sue parole, da quanto raccontò sulla facilità con cui alcuni giovani entrano nell'ambiente mafioso: decisi di voler affrontare anch'io questo tema.
Come stai vivendo la nuova dimensione in cui ti ritrovi, fatta di presentazioni e incontri nelle librerie?
Come prima cosa direi che è stressante (ride, ndr), ma senza dubbio positiva perchè è bello incontrare persone che si interessano a te ed a ciò che scrivi. Ovviamente c'è un gran lavoro dietro le quinte per farsi conoscere e, data anche l'età, non è facile farsi prendere sul serio: sopratutto all'inizio è stato difficile, mentre adesso, a libro pubblicato, lo è di meno. Non sono mai stata una persona molto attiva sui social ma adesso mi trovo a dovermene servire per pubblicizzarmi. Fin'ora ho conosciuto tantissime persone che mi stanno dando tante opportunità ed occasioni diverse, per cui direi che la vivo bene.
Quale ruolo ti piacerebbe ricoprire all'interno del mondo del cinema?
Rimango con i piedi per terra, considerando la difficoltà nell'entrare in questi settori, per quanto la speranza sia sempre quella di riuscirci. Questo vale anche per il mondo della scrittura. Mi piacerebbe diventare regista: in passato ci ho provato ed è andata bene, con alcuni miei esperimenti amatoriali; nel 2016 ho vinto un concorso internazionale, cui ho partecipato con i miei compagni di classe, con un cortometraggio scritto e diretto da me, mentre di recente sono arrivata fra i 5 finalisti di un altro concorso chiamato Notorious Project, indetto dalla casa di produzione cinematografica italiana Notorius Pictures, che consisteva nella realizzazione di un soggetto cinematografico. Ne sono davvero contenta, quando me l'hanno comunicato quasi non riuscivo a crederci!
Quali sono i tuoi modelli, letterari e cinematografici?
Per quanto riguarda il cinema sono sempre stata, fin da piccola, una grande fan di Quentin Tarantino. Mio padre mi fece vedere 'Kill Bill' quando avevo solo 8 anni: forse non l'età migliore, ma è stato amore a prima vista! Negli anni me ne sono innamorata sempre più. Sembrerà banale dato che è vecchio come il mondo ma mi affascina molto il tema del conflitto fra bene e male. Nel romanzo si sente ad esempio l'influenza de "Le Iene", il cattivo che recita la parte del buono e viceversa, la vittima-colpevole... per quanto riguarda la letteratura Michael Morpurgo ha scritto grandi cose, mi ha iniziato al tema della guerra, così come Owen con "Dolce et decorum est". Fitzgerald ha avuto una grande influenza per il suo stile, grazie a lui ho imparato molto sull'ambientazione e l'atmosfera di quei tempi. Sono una fan accanita di Shakespeare per la sua abilità di giocare con le parole.
Studi lingue: è stata una scelta dettata dalla voglia di entrare in ambiti lavorativi dove può tornarti utile?
Io sono bilingue, essendo per un quarto danese. Non lo so scrivere perchè è una lingua impossibile, però lo capisco e lo parlo. Durante il periodo delle medie ho curato molto, individualmente, il mio inglese. Pensavo, una volta alle superiori, di partire avvantaggiata per via di queste conoscenze preliminari, ma non è stato così! (ride, ndr). Di lavoro da fare ce n'era e ce n'è sempre molto. Lo studio delle lingue associato alla scoperta di nuove letterature è certamente una cosa che mi stimola. Sono piuttosto realista: so che sarebbe avventato e ingenuo pensare di campare già di scrittura e abbandonare tutto il resto, a meno di una grandissima fortuna ed ottime conoscenze. Non posso fare a meno di lavorare in questi campi, ma so di dover anche prima o poi portare a casa il pane. Ho scelto quindi una facoltà che, oltre al fatto che mi piaccia, non mi tolga troppo tempo e non mi metta troppo in difficoltà così da poter portare avanti i miei interessi. Sono disposta ad "accontentarmi" per quanto riguarda il mio lavoro se mi permetterà di continuare a fare ciò che mi piace davvero.
Sei nata il 09/09/1999. Non posso non chiederti se sei scaramantica...
E pensa che sono anche nata alle 19! Mi hanno sempre detto che andava considerato come un portafortuna, ma non ha mai funzionato molto a dire il vero! (ride,ndr). Non gli ho mai dato troppo peso sul piano astrologico o numerologico (sono cose in cui non credo) ma di sicuro ne vado "orgogliosa", è diventato un mio simbolo personale.
Ti piacerebbe scrivere qualcosa di diverso da un romanzo? Hai in cantiere nuovi progetti?
Credo rimarrò sul genere del romanzo. Al momento sto scrivendo una short story ed è per me una grande sfida: sono piuttosto logorroica nella vita ed anche quando scrivo, ed è difficile rimanere entro un certo limite di caratteri! Preferisco potermi dilungare. Sto lavorando a qualche nuova idea da concretizzare in una maniera o nell'altra, ma per il momento mi concentro soprattutto su "I disertori" in quanto è pensato per essere più di un singolo romanzo. Ho quasi ultimato il seguito e spero un giorno di poterlo pubblicare.
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